ARTICOLO TRATTO DA LA STAMPA – 10 dicembre 2013 – scritto da Antonella Mariotti
«È la soluzione per sfamare tutti» – Tre domande a Gianni Tamino, docente all’Università di Padova
«Sia per il dispendio di acqua sia per quello di petrolio la nostra agricoltura, i nostri metodi di allevamento di animali oggi non sono più sostenibili». Il professor Gianni Tamino, biologo all’università di Padova, da sempre propugna un cambiamento alimentare per poter sfamare chi oggi cibo non ne ha.
D. QUALE SAREBBE LA SOLUZIONE?
R. Noi usiamo come mangimi per animali dei cereali, che possono essere cibo per gli esseri umani. Se riduciamo il consumo di carne, e quindi di mangimi, quei cereali possono sfamare chi adesso rischia di morire di fame.
D. QUINDI, TUTTI VEGANI?
R. Oggi abbiamo il cibo per sfamare il doppio delle persone che vivono sul pianeta, ma lo usiamo per gli allevamenti. Si tratta di modificare le quantità: se adottassimo veramente la dieta mediterranea consumeremo sette-otto volte meno carne.
D. L’OPZIONE PER UNA DIETA VEGETARIANA O VEGANA NON È SOLTANTO UNA MODA O UNA SCELTA ETICA, DUNQUE…
R. È diventata un’esigenza. Certo, ci sono parecchi giovani che scelgono di non mangiare carne per ragioni etiche: la loro “molla” è il rispetto per gli animali. Ma ci sono molti esseri umani che muoiono di fame. Nel 2050 saremo 9 miliardi di persone, e a meno di non augurarsi una catastrofe si devono trovare soluzioni per sfamare tutti. Gli allevamenti intensivi non sono una soluzione: sono il problema.