Dicembre 15, 2013

Perchè la fame nel mondo

Considerazioni in merito all’ appello di Papa Francesco a Chiesa ed Istituzioni contro la fame nel mondo.

 

“Siamo di fronte allo scandalo mondiale di circa un miliardo di persone che ancora oggi soffrono la fame. Non possiamo girarci dall’altra parte e far finta che questo non esista”. Con queste parole Papa Francesco ha condannato il fenomeno della fame nel mondo tramite un videomessaggio della campagna della Caritas Internationalis trasmesso recentemente nella basilica romana di Santa Cecilia in Trastevere.
Il Pontefice ha evidenziato che “il cibo a disposizione nel mondo basterebbe a sfamare tutti, che se c’è la volontà, quello che abbiamo non finisce ma anzi ne avanza e non va perso”. Da qui, l’esortazione a “rispettare questo diritto dato da Dio a tutti di poter avere accesso ad una alimentazione adeguata“, invitando a “condividere quel che abbiamo, nella carità cristiana, con chi è costretto ad affrontare numerosi ostacoli per soddisfare un bisogno primario e al tempo stesso farci promotori di una autentica cooperazione con i poveri, perché attraverso i frutti del loro e del nostro lavoro possano vivere una vita dignitosa”.
Il Papa chiama all’appello “tutte le istituzioni del mondo, tutta la Chiesa e ognuno di noi, come una sola famiglia umana” per “dare voce a tutte le persone che soffrono silenziosamente la fame, affinché questa voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo”. La campagna della Caritas Internationalis contro la fame nel mondo, sottolinea Francesco, “vuole anche essere un invito a tutti noi a diventare più consapevoli delle nostre scelte alimentari, che spesso comportano lo spreco di cibo e il cattivo uso delle risorse”
E la causa di questa drammatica situazione, ribadita anche dal Sindaco del Comune di Milano, sede di Expo 2015, che avrà per temi Nutrire il pianeta, Energia per la Vita, viene indicata nello spreco di cibo e nel cattivo uso delle risorse alimentari disponibili. E di ciò siamo concordi.
Non viene però anche in questa occasione denunciato come questo spreco di risorse alimentari sia diretta conseguenza delle diete onnivore-carnivore praticate in modo assolutamente esagerato da un gran numero degli abitanti umani della terra.
Sulla terra infatti c’è abbondanza di cibo, ma il fatto è che solo una parte raggiunge lo stomaco delle persone. Negli ultimi anni il raccolto del grano ha superato ogni record con una produzione di oltre 2.130.000.000 di tonnellate, ma secondo stime della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Agricoltura) di questa enorme massa soltanto meno della metà, 1.010.000.000 di tonnellate, è destinata all’ alimentazione umana. Il resto viene infatti utilizzato per nutrire i miliardi di animali, delle specie più disparate, rinchiusi negli allevamenti per diventare cibo per gli umani. Ed è questa la vera causa dello spreco alimentare. Ma per alimentare questo perverso ed irrazionale meccanismo di produzione alimentare servono tantissimi cereali, energia e terreno.
Per “produrre” 1 kg di carne bovina vengono utilizzati 16 Kg di soia o altri cereali, ne occorrono 6 per ottenere 1 kg di carne suina, 4 kg per avere 1 kg di carne di pollo. Per ottemere proteine animali occorre l’energia otto volte superiore a quella necessaria per produrre la stessa quantità di proteine vegetali. Per avere 1 un kg di carne occorrono mediamente 100.000 litri di acqua, per 1 kg di soia ne bastano 2.000; 1 kg di soia contiene il 44% di proteine, mentre 1 kg di carne ne contiene mediamente il 22%.
È chiaro come questo anacronistico e antieconomico processo di trasformazione, consistente nel nutrire e ingrassare miliardi di animali, invece di mettere il cibo a diretta disposizione degli umani, sia la vera causa dello spreco. I 158.000.000 di tonnellate di cereali usati ogni anno negli Stati Uniti per nutrire bestiame o altri animali, per ottenere soltanto 30.000.000 di tonnellate di carne, potrebbero sfamare 800.000.000 di persone.
Soltanto in Italia ogni anno vengono allevati e nutriti, per essere macellati, 24 milioni di bovini, suini, ovini, equini, 29 milioni di conigli, 500 milioni di galline, polli e tacchini. La media giornaliera è di un milione e mezzo di macellazioni, senza aggiungere gli animali acquatici anche questi provenienti da allevamenti.
La fame dei poveri è oltretutto la faccia speculare dell’ipernutrizione dei ricchi, perchè di fatto meno del 20% della popolazione mondiale consuma direttamente o indirettamente il 70% delle risorse alimentari prodotte.
Già adesso, con 7.500.0000.0000 di umani, il cibo esistente sulla terra sarebbe sufficiente a sfamare il doppio della popolazione mondiale. L’ONU prevede che nel 2050 gli umani saranno 9 miliardi e perciò, con le consuetudini alimentari attuali, occorreranno altri 325 milioni di tonnellate di grano. Ma produrre sempre più cereali per poi destinarne gran parte agli animali d’allevamento non risolverà mai nulla, dato che avere sempre più carne non è né sarà la soluzione, ma la fonte del problema.
Sorvolando sul fatto se sia eticamente giusto che gli umani infliggano sofferenza e morte a tanti esseri sensibili e senzienti, dato oltretutto che l’alimentazione carnea non è assolutamente necessaria al loro sostentamento, la scelta vegetariana e vegana non solo è opzione immediatamente praticabile, ma impellente necessità. Da anni, inascoltati, lo ripetono autorevoli scienziati quali Colin Campbell, Umbero Veronesi, l’ economista Jeremy Rifkin
Per questo commuoversi soltanto non serve e non basta. Se vogliamo veramente dimostrare vera solidarietà verso chi ancora soffre la fame ed attivarci in prima persona per un avvenire migliore la via più facilmente praticabile e giusta è indubbiamente la scelta vegetariana.

Onide Venturelli
vicepresidente
Associazione Vegetariana Italiana