Le tigri sono i più grandi mammiferi appartenenti alla famiglia dei felidi, considerate predatore alfa, in quanto non hanno predatori in natura. Nonostante abbiano un’alta posizione nella catena alimentare, è diventato l’uomo ad essere il principale nemico delle tigri. Negli ultimi 100 anni, l’uomo ha avuto un impatto disastroso sulle popolazioni delle tigri, causandone una diminuzione del 95%. L’uomo è stato responsabile del declino di questa specie, sia direttamente che indirettamente.
Il bracconaggio è una delle cause dirette. La pelliccia, le ossa e i denti delle tigri sono le parti più richieste dal commercio illegale, sia per la medicina tradizionale asiatica, che come oggetti di lusso pregiati. Si stima che i bracconieri ne uccidano due a settimana.
Inoltre, il conflitto diretto con l’uomo nelle zone rurali ha portato all’uccisione delle tigri per proteggere il bestiame o per autodifesa.
L’avvicinamento delle tigri nelle aree rurali è una conseguenza della perdita dell’habitat naturale. Questo rischio indiretto di estinzione è da attribuire all’espansionismo umano che ha sottratto le aree naturali frequentate dalle tigri. L’uomo ha trasformato tali territori per creare nuovi spazi agricoli, pascoli ed infrastrutture, provocando la perdita dell’habitat disponibile per le tigri.
Anche i cambiamenti climatici rappresentano una condizione indiretta inflitta dall’uomo. Ormai è ampiamente provato che i cambiamenti climatici sono stati accelerati dell’intensa attività umana. Questo fattore aumenta la difficoltà di sopravvivenza delle tigri, alterando le condizioni ambientali e compromettendo la disponibilità di cibo nell’habitat in cui vivono.
Purtroppo, sono state estinte tre delle nove sottospecie: la tigre di Bali, la tigre di Java e la tigre del Caspio. Ad oggi, quelle ancora esistenti includono: la tigre dell’Amur, la tigre del Bengala, la tigre della Malaysia, la tigre della Cina meridionale, la tigre di Sumatra e la tigre di Corbett.
Secondo il WWF, attualmente si contano più tigri cresciute in cattività che in natura. Sono circa 3.900 le tigri ancora libere, e circa 5.000 le tigri cresciute in cattività negli USA, la maggior parte è di proprietà privata e solo il 6% risiede in zoo e altre strutture accreditate dall’Associazione degli zoo e degli acquari.
Il più grande felino vivente è in pericolo. È fondamentale per la sopravvivenza di tutti gli abitanti di questo meraviglioso Pianeta trovare un equilibrio. Dobbiamo fare un passo indietro e prendere coscienza che ogni essere vivente, che sia un animale, un albero, una conchiglia o un filo d’erba ha la stessa importanza di esistere. Siamo tutti parte dello stesso universo, e se causiamo danni alla natura, alla fine ce l’autoinfliggeremo.